Negli ultimi cinquant’anni, la provincia di Teramo ha assistito a un progressivo indebolimento politico ed economico, che potrebbe essere ulteriormente aggravato dalla nascita della Grande Pescara come città metropolitana. L’unione di Pescara, Montesilvano e Spoltore darà vita a un nuovo polo urbano capace di attrarre risorse e investimenti, ponendo la provincia di Teramo di fronte a una sfida cruciale per il suo futuro.
Perdita di rappresentanza politica
Le riforme amministrative degli ultimi anni hanno già ridotto il peso politico della provincia di Teramo. La legge Delrio del 2014 ha svuotato le province di molte delle loro funzioni, trasferendole a comuni e regioni, e la recente riduzione del numero di parlamentari ha ulteriormente diminuito la rappresentanza politica del nostro territorio.
Con la costituzione della città metropolitana, Pescara vedrà rafforzato il proprio ruolo nelle dinamiche decisionali regionali, lasciando a Teramo una posizione di crescente marginalizzazione politica. Le esigenze del nostro territorio rischiano di passare in secondo piano di fronte alle nuove priorità di una Pescara sempre più forte e centralizzata.
Perdite economiche e amministrative
Oltre alla perdita di influenza politica, Teramo ha subito nel corso degli anni la chiusura e il ridimensionamento di numerose istituzioni. Tra le più significative:
• L’accorpamento della Camera di Commercio di Teramo con quella di L’Aquila, che ha comportato la perdita di un’istituzione economica cruciale per il nostro territorio.
• La chiusura o l’accorpamento di diversi uffici pubblici, come l’Agenzia delle Entrate e il Genio Civile, ha ridotto i servizi a disposizione dei cittadini e delle imprese.
• La trasformazione del sistema bancario locale, con la scomparsa di banche storiche come la Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, ha impoverito il tessuto economico locale e reso più difficile l’accesso al credito per le piccole e medie imprese.
In campo industriale, la provincia ha perso molti dei suoi storici distretti industriali, come quello del tessile e dell’abbigliamento nella Val Vibrata, a causa della concorrenza internazionale e della delocalizzazione delle imprese.
L’impatto della Grande Pescara
Con la nascita della città metropolitana, Pescara diventerà un polo economico ancora più attrattivo, in grado di concentrare la maggior parte degli investimenti pubblici e privati. Questa situazione potrebbe innescare un pericoloso deflusso di risorse dalla provincia di Teramo verso il nuovo centro metropolitano, lasciando il nostro territorio ulteriormente impoverito.
La competizione economica sarà particolarmente dura: le aziende e gli investitori potrebbero preferire la Grande Pescara, dotata di infrastrutture moderne come il porto, l’aeroporto e una rete ferroviaria potenziata, a discapito di aree meno sviluppate come la provincia di Teramo.
Un campanello d’allarme per la classe dirigente politica provinciale
Questa riflessione vuole essere un campanello d’allarme per l’intera classe dirigente politica provinciale. È il momento di agire con decisione per evitare che la marginalizzazione di Teramo continui e si aggravi ulteriormente. Le forze politiche locali devono unirsi per sviluppare una strategia comune che tuteli gli interessi del nostro territorio e ne promuova il rilancio economico e sociale.
Soluzioni per il rilancio di Teramo
Nonostante queste sfide, la provincia di Teramo ha ancora margini per reagire e valorizzare le proprie potenzialità. Ecco alcune possibili strategie:
1. Sviluppo del turismo: Puntare sulla bellezza naturale del territorio, sul turismo montano e sulla valorizzazione dei borghi storici potrebbe attrarre flussi turistici di qualità, sostenendo l’economia locale.
2. Miglioramento delle infrastrutture: È fondamentale potenziare i collegamenti tra Teramo e la città metropolitana, migliorando i trasporti stradali e ferroviari per ridurre il rischio di isolamento.
3. Università e innovazione: Investire nell’Università di Teramo e nei centri di ricerca potrebbe creare nuove opportunità economiche e trattenere talenti nel territorio, rafforzando il legame tra mondo accademico e imprenditoriale.
4. Sostegno alle PMI: Le istituzioni locali dovrebbero sostenere le piccole e medie imprese e favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali, con politiche di accesso al credito e incentivi fiscali.
Conclusione
La provincia di Teramo non può permettersi di rimanere ai margini del nuovo assetto regionale che emergerà con la creazione della Grande Pescara. Il nostro territorio ha perso troppo negli ultimi decenni, ma c’è ancora tempo per invertire la rotta, puntando su innovazione, infrastrutture e valorizzazione delle risorse locali. È fondamentale che la politica regionale e nazionale non dimentichi le esigenze di Teramo e che venga messo in atto un piano strategico per il rilancio economico e sociale della provincia.
Con questo aggiustamento, il comunicato stampa sottolinea l’urgenza di un’azione politica da parte della classe dirigente teramana, trasformandosi in un appello collettivo per evitare l’ulteriore marginalizzazione del territorio Teramano.